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…e www.grazieargarante.it. Ma partiamo dall’inizio. Ormai più di qualche mese fa, un avvocato metteva in guardia il suo cliente paventando la minaccia avvocati riuniti in studi associati, armati di DDL, commi e articoli vari, pronti a denunciare chi, allo scadere dei termini, non si fosse messo in regola con le nuove normative sulla privacy.
Io, che non credo mai alle teorie del complotto, avevo minimizzato l’accaduto collegando il garante della privacy al registro delle opposizioni e al fatto che, pur essendomi registrato e segnalato più volte i vari abusi, continuo ancora a ricevere telefonate pubblicitarie a casa… pur non avendo il telefono.
La minaccia si avvicina
Come al solito, tra la strafottenza e l’enorme quantità di cose da fare, la data dell’ultimatum, prima che l’attacco finale venga sferrato, si avvicina. Forse troppo. E io qui a non aver preso alcun provvedimento. Però, nell’ormai rarissima serata birra con gli amici nerd – una serie di sfigati1 (o per essere più fichi freelance) come me – sempre alle prese con le novità del web e quello che lo circonda, comprese leggi e leggine che spesso ti mettono alle strette o possono rivelarsi anche fonti di guadagno (si fa per dire), il discorso principale diventa subito l’art. 13 D.LGS. 30 giugno 2003 n.196 alias la legge sul trattamento dei dati personali.
Tra le immancabili posizioni favorevoli/sfavorevoli e gli aforismi di varia natura (“caro navigante del web disattiva i cookies dal browser“, “la legge non ammette ignoranza”, “la privacy è il giusto prezzo da pagare per i servizi offerti”, “sono anni che girano metodi e suggerimenti su come minimizzare la fuga di dati sensibili e tu mo’ ti svegli”) salta fuori un sito web con un ottimo articolo sull’argomento.
Un altro fine settimana rovinato
Intanto a discapito di questo sottotitolo devo ringraziare molto quelli di posizionamento-seo, perché altrimenti fra dubbi2 e insicurezze avrei perso molto più di due giorni per “mettermi in regola”. Devo ammettere che è anche colpa mia. Infatti non mi sono fatto bastare l’unico articolo segnalato, ma mi sono andato a leggere tutto quello che hanno scritto sui cookie e i relativi articoli da loro citati (compresi i commenti) con un occhio fisso alla fonte: il sito del garante.
Poi tra i plug-in segnalati per risolvere il problema con wordpress non ne ho scelto nessuno e ho fatto di testa mia. Non perché non mi piacessero quelli consigliati, ma perché trovo i popup assolutamente antiestetici e quindi ho preferito la barra a piè di pagina. Inoltre mi sembra che ai fini della legge questo plugin faccia il suo dovere.
Premetto che questo sito utilizza pochissimi cookie e tra questi nessuno di profilazione dell’utenza quindi secondo la legge non è necessario un preventivo consenso degli utenti per il loro utilizzo.
Le tipologie di cookie
Il garante classifica i cookie in tecnici / di profilazione e installati dal gestore del sito / cookie di terze parti.
I cookie tecnici sono quelli utilizzati dal sito per fornire una migliore esperienza di navigazione o quelli del tipo utilizzati da Google Analytics.
I cookie di profilazione invece, sono quelli che si fanno gli affari vostri personalizzando i messaggi pubblicitari che visualizzate durante la navigazione (vedi barra laterale di facebook – tanto per fare un esempio). Questi cokkie hanno bisogno di un’informativa adeguata e di una richiesta di consenso oltre alla comunicazione al garante del loro utilizzo.
I cookie di terze parti sono quelli forniti da altri siti/servizi e sono utilizzabili a patto che venga creata sul sito che li usa una pagina di informativa “estesa” dove si dichiara quali si sta utilizzando e a cosa servono con un link alle relative informative sui siti di queste “terze parti”. (Mi è venuto il mal di testa).
Quindi? cosa faccio per essere in regola?
Dopo i due giorni di letture varie, dovrei aver capito che bisogna presentare un banner o un popup la prima volta che un utente entra nel sito (nel mio caso lo trovate a piè di pagina). Il banner deve essere presente in qualunque pagina l’utente arrivi: una ricerca da google o da qualunque altro motore di ricerca non è detto vi porti sulla home page.
Nel footer o dove ritenete opportuno deve sempre essere presente un link all’informativa estesa.
Deve essere indicato il modo per evitare il tracciamento da parte dei cookie di profilazione o di terze parti.
Per fortuna il garante non richiede l’accettazione palese dei cookie di profilazione ma basta continuare la navigazione per accettare implicitamente i contenuti dell’informativa.
Come già detto sopra i cookie tecnici non hanno bisogno di accettazione.
L’informativa estesa
Come già accennato, in tutto il sito deve sempre essere presente un link all’informativa estesa.
Nell’informativa estesa devono essere presenti queste informazioni:
- Che si utilizzano cookie di profilazione utente (per chi li utilizza)
- Che il sito consente l’invio di cookie di terze parti (e se usate analytics o i pulsanti di condivisione per i social network, ricordatevi che sono “terze parti”)
- L’elenco dei cookie utilizzati e a cosa servono
- La possibilità di eliminare il tracciamento dei cookie di profilazione
- Per i cookie di terze parti, un link alle relative pagine di informativa dove si descrive il funzionamento del cookie.
- L’avviso che continuando la navigazione si accettano implicitamente i cookie che il nostro sito utilizza.
- Le istruzioni su come configurare il proprio browser per la gestione dei cookie3.
Quali cookie utilizza il mio sito?
Per verificarlo potete usare diversi strumenti. Io ho utilizzato gli strumenti di analisi di chrome (per chi è su mac alt+cmd+i – per chi è su windows se non sbaglio ctrl+maiusc+i) poi potete cercare in rete a cosa corrispondono e cosa fanno.
Le sanzioni
Passiamo alla parte interessante. Per i siti dei vostri clienti le sanzioni non le pagate voi ma sarebbe molto gentile avvisarli (anche quelli che odiate) soprattutto se ci tenete ad avere ancora un lavoro.
Le sanzioni si aggirano da un fatturato lordo annuale di un freelance che lavora molto – dipende dal settore pensate all’editoria – (da 6.000 € a 36.000 €) per informativa non idonea o assente, ai quali si potrebbero aggiungere dai 10.000 € ai 120.000 € per l’inserimento di cookie non autorizzato.
P.S.: Dimenticavo la cosa più importante: la data di scadenza è il 3 giugno 2015.
1. Gli amici sfigati non se la prenderanno. Facciamo lavori bellissimi, la sfiga è solo proporzionale all’agenzia recupero crediti che bisogna aprire a consegna lavori. (Clienti sto scherzando).
2. Mentre sto scrivendo queste righe quelli di posizionamento-seo stanno ancora lavorando sul banner di avviso… così mi fate diventare pazzo però.
3. E questo se non vuoi far scoprire a tua madre o moglie che vai a vedere i siti per lavorare con l’uncinetto dovevi saperlo già fare.
La tua cookie policy mi ha fatto scassare, complimenti per l’originalità e grazie per le citazioni!
Grazie Pino,
in quel periodo il vostro articolo era uno dei pochi con informazioni reali in mezzo a tanto ignorante terrorismo psicologico (acchiappaclienti) in giro per la rete.